domenica 8 marzo 2015

per avere, pietosa, onorato la pietà

Ecco ridesti il mio pensiero più doloroso

il ricordo che si rinnova di lamento

tutto il destino nostro, che pesa su noi

sulla nobile stirpe di Labdaco. Orrendo quel materno talamo.

Oh amplessi di una madre sventurata con mio padre, nato da lei.

Da quale colpa fui partorita, miserabile.

Ed essi vado a raggiungere, io maledetta

io senza nozze, ad abitare con loro
.
E le tue nozze, fratello, anche a te furono infauste.

Morendo hai ucciso pure me, a te sopravvissuta
.
O Tebe, terra dei miei padri. O celesti progenitori
.
Mi trascinano senza indugiare. Guardatemi.

Guardate la figlia dei vostri re

ultima che vi restava, che cosa deve patire, e da quali uomini

per avere, pietosa, onorato la pietà

Sofocle, Antigone