ho
immolato sull'ara della bellezza
le
mie fluviali lacrime
disperso
i sospiri del mio cuore
seccato
il croma della mia voce
in
lande desolate e sorde
seccato
la mia penna ormai sterile
sul
latteo foglio algido
stillato
versi di commozione inani
in
vuoti vasi pandoriani colmi di narcisi
dolenti
elegie buone solo
per
ammansire calori di tigri
resta
il profondo silenzio
il
malinconico canto
a
cullare la mia mestizia
le
mie esalanti armonie
Note tristi di amare considerazioni,verità che fanno male,altrochè penna sterile ...Sei magnifico nello scrivere.
RispondiEliminaConcordo appieno. Se questa è la Sterilità ... Molta ne occorrerebbe tutt'attorno.
EliminaSe la Norma vuole che un Silenzio possa essere di Nulla Intriso ... Sia noto e risaputo che nel Silenzio si Mescolano tutte le grida sapientemente all'unisono unite.