lunedì 27 febbraio 2012


Esercizi di stile: manoscritto trovato in una bottiglia

Dear………

Vi raccolsi in una strada bagnata, a terra caduta, coi tacchi delle scarpe staccati, come alla strada gettata, come fiore divelto, come foglia da vento ingrato dispersa, voi nel vostro abitino di strass, coi vostri bellissimi occhi ritruccati dalle lacrime, con la vostra bocca srossettata, col vostro sguardo implorante aiuto e protezione, v’ammantai del mio abbraccio e ristorataVi, ripulito il vostro di lacrime perlato volto, che di rugiada irruppe di gratitudine, v’affidai adagiandoVi  nella carrozza, pregando il conducente di condurVi  nella vostra magione, e scorrettamente aggiunsi una mancia, perché di Voi mi fornisse l’ubicazione. Ottenutala, dopo un relativo breve ma straziante lungo tempo d’ansia,  per la sorte della vostra salute, oso chiederVi : come state fanciulla?
Altro vorrei dirVi, figlio dell’emozione che provai, e di cui ho ancora le stimmate nel mio profondo,
ma più mi preme della vostra salute, di cui vorrei (nei desideri dei miei sogni) prendermi cura…
Vostro, e vorrei molto di più che ne disponeste
Serge

7 commenti:

  1. Ciao Sergio,
    vorrei che fossi proprio tu a indicarmi la via per disegnare (tramare) a maglie larghe una rete fitta di emozioni in parole.:-) I tuoi esercizi di stile sono la dimostrazione di come sai raccogliere ogni goccia che sia di dolore o di gioia e farne ..poesia:-)
    Ti abbraccio:-))

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  2. @Angelica
    per quello che può valere il mio parere, credo si tratti sempre di profonda empatia per le parole che si leggono, l'"esercizio" inizi da lì. Un procedimento non dissimile da quello che faccio nell'interpretazione e nella recitazione,(tu lo fai già con la fotografia) ho dinanzi a me delle parole,immagini, sogni, vissuto, memorie (...un nido di memorie...in fondo all'anima...cantava un giorno...) scritte presumo in preda a suggestioni ed emozioni, devo risalire attraverso esse all'emozione primaria che le ha generate, svincolate dal soggetto, solo note musicali e immagini e colori "impressioniste" che in osmosi con la propria sensibilità, generino altro, ma sempre in magica, fedele consonanza. L'esercizio consiste nello "sposarle", dimentichi dello stile e della forma, farle fluire come in un puzzle esploso, poi come per magia esse di ricomporranno, in una sola parola: "sentire".

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  3. L'incanto di questo esercizio di stile mi ha frastornata.Bello a dir poco!
    Piacere di fare la vostra conoscenza.
    Lilò

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    1. Grazie Lilò
      e infinitamente grato
      Ho fatto la vostra conoscenza leggendoVi
      e ne sono stato conquistato

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  4. E' un piacere anche mio:una fortuna trovarti (permettimi il tu) ti seguirò come allieva segue il suo maestro perchè tale sei per me.
    Sono commossa.

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  5. commozione è sempre quando si ha la capacià di "sentire" l'emozione e la suggestione delle parole e riconoscersi in esse come se trasmigrassero in noi, e tutto ciò è reciproco senza ruoli di maestro e allieva, spero lo saremo entrambi

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  6. Anche se non ne ho titolo per farti di maestra nel mio piccolo-mondo-antico,essendo donna fatta e non più ragazzina,troveremo punti di appoggio per accrescerci a vicenda.non è mai finita d'imparare.

    Un carissimosaluto

    PS:per il solo fatto che sei amico di Marina per me sei un grande!:)

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