Esercizi di stile: manoscritto trovato in una bottiglia
Dear………
Vi
raccolsi in una strada bagnata, a terra caduta, coi tacchi delle
scarpe staccati, come alla strada gettata, come fiore divelto, come
foglia da vento ingrato dispersa, voi nel vostro abitino di strass,
coi vostri bellissimi occhi ritruccati dalle lacrime, con la vostra
bocca srossettata, col vostro sguardo implorante aiuto e protezione,
v’ammantai del mio abbraccio e ristorataVi, ripulito il vostro di
lacrime perlato volto, che di rugiada irruppe di gratitudine,
v’affidai adagiandoVi nella carrozza, pregando il conducente
di condurVi nella vostra magione, e scorrettamente aggiunsi una
mancia, perché di Voi mi fornisse l’ubicazione. Ottenutala, dopo
un relativo breve ma straziante lungo tempo d’ansia, per la
sorte della vostra salute, oso chiederVi : come state fanciulla?
Altro
vorrei dirVi, figlio dell’emozione che provai, e di cui ho ancora
le stimmate nel mio profondo,
ma
più mi preme della vostra salute, di cui vorrei (nei desideri dei
miei sogni) prendermi cura…
Vostro,
e vorrei molto di più che ne disponeste
Serge
Ciao Sergio,
RispondiEliminavorrei che fossi proprio tu a indicarmi la via per disegnare (tramare) a maglie larghe una rete fitta di emozioni in parole.:-) I tuoi esercizi di stile sono la dimostrazione di come sai raccogliere ogni goccia che sia di dolore o di gioia e farne ..poesia:-)
Ti abbraccio:-))
@Angelica
RispondiEliminaper quello che può valere il mio parere, credo si tratti sempre di profonda empatia per le parole che si leggono, l'"esercizio" inizi da lì. Un procedimento non dissimile da quello che faccio nell'interpretazione e nella recitazione,(tu lo fai già con la fotografia) ho dinanzi a me delle parole,immagini, sogni, vissuto, memorie (...un nido di memorie...in fondo all'anima...cantava un giorno...) scritte presumo in preda a suggestioni ed emozioni, devo risalire attraverso esse all'emozione primaria che le ha generate, svincolate dal soggetto, solo note musicali e immagini e colori "impressioniste" che in osmosi con la propria sensibilità, generino altro, ma sempre in magica, fedele consonanza. L'esercizio consiste nello "sposarle", dimentichi dello stile e della forma, farle fluire come in un puzzle esploso, poi come per magia esse di ricomporranno, in una sola parola: "sentire".
L'incanto di questo esercizio di stile mi ha frastornata.Bello a dir poco!
RispondiEliminaPiacere di fare la vostra conoscenza.
Lilò
Grazie Lilò
Eliminae infinitamente grato
Ho fatto la vostra conoscenza leggendoVi
e ne sono stato conquistato
E' un piacere anche mio:una fortuna trovarti (permettimi il tu) ti seguirò come allieva segue il suo maestro perchè tale sei per me.
RispondiEliminaSono commossa.
commozione è sempre quando si ha la capacià di "sentire" l'emozione e la suggestione delle parole e riconoscersi in esse come se trasmigrassero in noi, e tutto ciò è reciproco senza ruoli di maestro e allieva, spero lo saremo entrambi
RispondiEliminaAnche se non ne ho titolo per farti di maestra nel mio piccolo-mondo-antico,essendo donna fatta e non più ragazzina,troveremo punti di appoggio per accrescerci a vicenda.non è mai finita d'imparare.
RispondiEliminaUn carissimosaluto
PS:per il solo fatto che sei amico di Marina per me sei un grande!:)